
Leggo che il brano di Povia al prossimo festival di Sanremo si intitola Luca era gay.
Da qui l’insurrezione dell’Arcigay: contestano il fatto che Povia possa cantare di un’idea secondo la quale si può smettere di essere gay, il tutto dedotto solo dal titolo e da alcune precedenti prese di posizione di Povia stesso su questo argomento.
A prescindere che sia vero oppure no che si può “smettere di essere gay”, che non è oggetto del contendere di questo post, non capisco perché dovrebbe essere così scandaloso che qualcuno voglia cantarlo.
Chiaramente, un altro conto sarebbe se il testo fosse discriminatorio, ma solo dal titolo e dal tema generale come si fa a dire che è discrimitorio? Cosa c’è di discriminatorio nei confronti dei gay a dire, o cantare, che qualcuno ha smesso di esserlo?
Siamo sempre così pronti, molti altri ed io stesso, ad accusare la Chiesa quando cerca di fare censura su temi scottanti.
Da un’associazione, l’Arcigay, che si dichiara così libera e aperta non mi aspettavo una chiusura del genere. Credo che sia necessario avere la capacità di sopportare anche idee profondamente diverse dalla propria, purché espresse liberamente, senza polemica e senza discriminazioni.
Forse anche loro sono malati della grande malattia italiana: una società divisa in tante piccole categorie, ciascuna delle quali pensa solo a difendere i propri interessi anche a scapito della libertà altrui di dire la propria opinione, interessi che, in alcuni casi (vedasi sindacati e categorie lavorative varie) sono veri e propri privilegi acquisiti.