Cesare ha lasciato questo commento nel mio post precedente, che è finito in moderazione e solo oggi ho potuto approvare. Da quel che capisco e da quello che sto leggendo in rete, ora che ho due secondi di tempo per rimanere a casa con calma, succede che la mamma di FireFox (la Mozilla Foundation) si è data una struttura commerciale.
Potrei scrivere righe e righe al riguardo, ma mi preme sottolineare solo un paio di cose.
Per me, OpenSource non ha nulla a che vedere con gratis. Una licenza riconosciuta come Free non ha nulla a che vedere con gratis. Per la precisione, FreeSoftware e OpenSoftware sono due concetti diversi, ma qui entriamo in un campo di cui non sono esperto e che, certamente, è troppo complicato per essere trattato in un solo post.
La questione è ben diversa. Le licenze Free o Open (la licenza Mozilla Public Licence è sia Free, sia Open, per quanto non compatibile con la più famosa delle licenze Free, la GPL), sottendono ad un modello di sviluppo economico diverso da quello attuale, ma non del tutto rivoluzionario.
Bisogna solo essere contenti che il software rilasciato sotto queste licenze inizi a generare profitto. Una delle più grosse critiche, infatti, era proprio tutto ciò sarebbe stato impossibile. E allora come pagare gli sviluppatori? Come sopravvivere? E’ importante che i fatti mostrino come, anche in questo caso, sia possibile generare profitto.
Il codice sorgente di FireFox è accessibile a tutti, liberamente scaricabile, liberamente modificabile. Questa è la grande rivoluzione. Esso, poi, rimarrà comunque disponibile sotto tale forma, qualunque cosa succeda alla Mozilla Foundation.
Forse un paragone che può rendere l’idea è questo. Il software OpenSource non è come una rivoluzione comunista, ma più come una riforma socialista. Esso tende a spostare il centro del potere da un nucleo centrale alla periferia, creando la famosa struttura a Bazar invece che quella normale a piramide.
Qui non si vuole andare tutti a vivere in una comune, ma ridare la giusta importanza a chi la merita, togliendola dalle mani dei pochi.
Non entro nel merito delle persone coinvolte, siano Joichi Ito o chiunque altro. effettivamente, è importante sapere chi controlla il gioco e può risultare decisivo per stabilire se il gioco è accettabile o no. Tuttavia, non ho materialmente il tempo di approfondire questa questione e, piuttosto che pronunciare sentenze affrettate, preferisco sospendere il giudizio.